TUTTI I VINCITORI

Il 25 maggio 2022 è stata una giornata travolgente, la GFF è stata bella, piena e divertente ed è stata soprattutto la giornata in cui abbiamo scoperto il risultato dei vostri voti. Ben più di un mese di votazioni, tanti commenti di voto e tanto impegno da parte dei critici in erba di Sceglilibro hanno decretato il vincitore di questa quarta edizione di Sceglilibro.

Ecco a voi la classifica con tutti i vincitori e le vincitrici premiati durante la Grande Festa Finale!

1° CLASSIFICATO CON 736 voti
MUSTANG
 di Marta Palazzesi
Milano: Il castoro, 2020

Marta Palazzesi ha scelto di premiare: Valentina Da Rin Bettina (Cavalese)

Ciao Marta, come stai? Volevo farti i miei complimenti per questo fantastico libro…Veramente, sei una fantastica scrittrice. Mi ha colpito subito, già dalla copertina…Io sono un’appassionata di cavalli, già da quando ero una nanetta. Io devo ammettere che non amo leggere, mi annoio però questa volta mi è piaciuto molto… Come hanno già detto molti ragazzi, fa capire molte cose. È un libro appassionante e ricco di particolari…Ma la frase che mi ha colpito più di tutte è quella scritta sul retro della copertina: “non lasciare che siano gli altri a definire il tuo valore. Ciò che importa è quanto vali per te stesso”. È una frase bellissima, con poche, semplici parole ma con un significato immenso. Infine, vorrei aggiungere che mi piace molto come spiega la diversità tra le persone bianche e quelle nere; io la penso che siamo tutti uguali, con i nostri pregi e i nostri difetti…E che la diversità sia normale e soprattutto io la trovo bellissima, immaginiamoci un mondo, con le persone tutte uguali, che brutto che sarebbe. No? Questo mi ha fatto riflettere molto. Grazie.

 Le bibliotecarie e i bibliotecari hanno scelto di premiare la stroncatura di Eric Travaglia (Cavedine):

Ho appena finito di leggere il Suo libro e, in verità, non mi è piaciuto molto, perché è un po’ troppo violento e crudele e poi anche perché è veramente lontanissimo dalla mia realtà. Le sensazioni più belle e che condivido sono le descrizioni della bellezza, intelligenza, eleganza e forza dei cavalli che anch’io amo molto.

2° CLASSIFICATO CON 542 voti
UNA BOTTIGLIA NELL’OCEANO di Cinzia Capitanio

Milano : Paoline, 2021

Cinzia Capitanio ha scelto di premiare due commenti al proprio libro.

Quello di Gloria Marinelli (Malè):
Questo libro è piaciuto sia a me che alla mia nonna…Lo leggevo ad alta voce e lei mi ascoltava attentamente e così lei mi ha raccontato la storia di una famiglia del nostro paese che ha vissuto una storia simile a questa. Questo libro racconta le storie che hanno vissuto anche i nostri nonni e i loro genitori…una storia che a me sembra impossibile ma che dai racconti della nonna capisco che può essere reale. 
Faccio i miei complimenti all’autrice perché mi ha permesso di scoprire storie vere e confrontarmi con la nonna…

e quello di Christian Carniello (Mezzocorona):
Ho scelto questo libro per primo perché mi ha fatto pensare alla storia di mio nonno, a quello che ha passato e vissuto da emigrante a New York. 
La storia letta è molto simile perché Emilio parte dalle montagne venete senza aver mai visto il mare e arriva a Genova. È felice come lo era mio nonno; aveva un sogno in tasca, di trovare la normalità perché al suo paese era povero. Questa storia mi ha colpito e mi ha reso un po’ triste perché mi ha fatto capire che chi partiva soffriva molto di nostalgia per tutto ciò che lasciava, come è stato per mio nonno. Ancora oggi si commuove ogni volta che ne parla!

Le bibliotecarie e i bibliotecari hanno scelto di premiare la stroncatura di Lorenzo Cristofolini (Lavarone):
La storia è avvincente, ma tuttavia il testo, che comincia a terra, tende a descrivere in maniera eccessiva la parte iniziale. Secondo la trama e il titolo sembrerebbe che la storia si concentri molto sull’oceano e sul lungo viaggio che la famiglia intraprende sulla nave. E dalla prima lettera di Mario si capisce ancora di più di quanto il libro dovesse parlare di questo viaggio così “lungo e pericoloso”. Poi una cosa che mi stupisce è perché il maestro cambi bandiera da un capitolo all’altro. Un attimo prima è stato descritto come un imponente razzista nei confronti dei poveri, un attimo dopo lo vediamo aiutare i suoi alunni peggiori. Ed effettivamente qualche punto ad Emilio va tolto, perché un ragazzino che contesta le cose che dice un insegnante nel 1910 è definito un insolente. Anche il rapporto fra Salvatore ed Emilio è un po’ forzato, insomma, prima Salvatore molesta la sorella di Emilio, e un attimo dopo quei due diventano amiconi. Poi ho notato che i personaggi conosciuti sulla barca sono apparsi molto poco, rispetto a tutto il libro. Poi alcuni eventi sono stati buttati lì inutilmente. Ad esempio, il bambino morto: volgendo la vicenda in un altro modo avrebbe potuto dare un animo più profondo a Salvatore ed Emilio oppure far capire quanto quel viaggio potesse essere difficile. Ma per me Emilio e Salvatore non hanno dato nulla che mi facesse riflettere su di loro e compatirli; poi, in certi momenti, la scena è stata trattata con una noncuranza e un’insensibilità che l’hanno resa quasi comica. Non tanto per i due ragazzini, ma per la madre di Emilio e i membri dell’equipaggio. E poi arriva il lessico: le parole usate sono ripetute svariate volte e, se pur ottime, dopo un po’ stufano. Banale esempio: coetaneo e i suoi derivati. Queste parole vengono utilizzate ripetutamente anche in altri numerosi libri dell’autrice e le ho trovate un po’ irritanti.

3° CLASSIFICATO CON 379 voti
CHICO MENDES, DIFENSORE DELL’AMAZZONIA di Davide Morosinotto.

Einaudi ragazzi, 2020

Davide Morosinotto ha scelto di premiare il commento di Martina Lappi (Tione) al proprio libro:

Questo romanzo mi è piaciuto, però io lo avrei scritto in maniera diversa: lo avrei fatto finire in modo che Nara e Zuza si dichiarassero. Una parte che mi ha colpita è stata quando Zuza, anche senza il permesso del padre, decide di andare alla scuola del seringal. Molto avvincente quando, all’ingresso del seringal, fanno gli empate con l’aiuto di tutti e sconfiggono Da Silva. Così facendo la polizia lascia nelle loro mani tutto il seringal e la foresta da proteggere. Da questo romanzo ho capito che la foresta è da salvare e non va distrutta perché è molto importante per la nostra vita. Perché mi piace molto che leggere poi porti a scrivere, a immaginare storie alternative e diverse, a continuare il cammino.

Le bibliotecarie e i bibliotecari hanno scelto di premiare la stroncatura di Ambra Girardi (Comano Terme):

Caro Davide, il tuo libro non mi è piaciuto perché ti lasciava in sospeso tante domande tipo “Zuza si sposa con Nara? Da Silvia brucia gli alberi dopo aver ucciso Chico Mendes ? Quali sono gli altri eroi?” Nei primi tredici capitoli si parla di Zuza, mentre nell’ultimo non viene neanche menzionato; mi sarebbe piaciuto leggere un altro capitolo per finire la storia di Zuza, non avrei messo in copertina Chico ma avrei messo Zuza che è il personaggio principale.

 

4° CLASSIFICATO CON 336 voti
PRIMA CHE SIA NOTTE di Silvia Vecchini
Bompiani 2021

Silvia Vecchini ha scelto di premiare il commento di Letizia Simoni (Tione) al proprio libro:

I protagonisti del libro sono un bambino, Carlo, una bambina, Emma, il loro cane Lulù e la loro famiglia. Sul retro della copertina è scritto: “Carlo non sente Carlo vede solo da un occhio Carlo è stato ferito Carlo è stato cucito in molte parti del corpo … ”.
Carlo è un bambino disabile, non può più andare a scuola e sono i suoi genitori a pensare alla sua istruzione. Carlo studia a casa e a casa sua tutti studiano per poter parlare con lui con un linguaggio che si chiama LIS (linguaggio dei segni ) e non solo con quello.
Emma, la sorella, vuole molto bene a Carlo. Lo segue quando va in ospedale, sta con lui, gli prende la mano per fargli sentire il suo affetto, per fargli coraggio e perché lui senta quanto gli è vicina. Il comportamento di questa bambina nei confronti del fratello malato mi ha colpito molto e quasi mi ha fatto venire le lacrime agli occhi.
Penso che Carlo sopporti tutti i suoi mali senza mai lamentarsi proprio per il grande amore che riceve da tutta la sua famiglia.
Cara autrice, è stata una lettura che mi ha fatto riflettere e commuovere. Ho capito quanto sono fortunata a vivere una situazione di normalità, ma anche che devo essere pronta e disponibile ad aiutare chi ha delle disabilità.
Il libro è scritto in prosa e in poesia e le poesie mi sono piaciute molto.
Io abito in un paesino di montagna, tra le Alpi, e mentre leggevo il suo libro ho pensato che le parole che ha usato per raccontare la sua storia sono come i fiocchi di neve, che in inverno vedo spesso scendere dal cielo, sono leggeri, soffici, cadono senza far rumore, ma hanno una forza incredibile: riescono a trasformare completamente il paesaggio e con esso anche l’animo e il cuore di chi, quel paesaggio, lo osserva.

Le bibliotecarie e i bibliotecari hanno scelto di premiare la stroncatura di Malak El Mouki (Andalo):

“Buongiorno Silvia Vecchini, il suo libro “Prima che sia notte” è molto bello sia come estetica che come contenuto, la storia è fatta molto bene e si vede che ha dato il massimo di lei per fare questa storia. Il contenuto in sé è molto affascinante e ciò, quando leggi il libro, dà una sensazione di malumore per il povero bambino; mi piace anche il fatto che la bambina sia molto attaccata al fratello e che lo aiuti sempre in ogni occasione. La storia è molto toccante rispetto ai sentimenti di Carlo che però alla fine trova e prova per la prima volta una sensazione incredibile. La storia aiuta a capire che se anche una persona è disabile può essere come noi che non deve sentirsi diversa in confronto agli altri; è molto bello che una storia così poetica abbia anche un significato toccante. Ma ora direi di passare alle critiche (proverò a farle in modo positivo). Allora: la cosa che non mi piace è il linguaggio un po’ complesso ma giustamente è un testo poetico e per farlo in poesia bisognerà usare qualche parola più complicata. Poi c’è una pagina dove non mi è piaciuta molto l’idea visto che era una pagina con niente e non era molto interessante, ma ci poteva stare. Per finire, ma non di molta importanza, è che all’inizio c’erano delle pagine con all’interno dei suoni per esempio “Tttttttttttt”; ecco ciò è molto complicato da leggere ad alta voce infatti io leggevo questa storia alle mie sorelline minori che purtroppo non sanno ancora leggere e mi era difficile fare quel suono e penso che per chiunque altro dovrà o ha letto questo ad alta voce non riuscirà a dirlo benissimo ma si potrebbero risolvere aggiungendo qualche altra consonante o vocale tra le T. Spero che leggerà questo commento in ogni caso continua così che riuscirai a scrivere libri sempre più belli! Bravissima continua così è non arrenderti mai!!!!”

5° CLASSIFICATO CON 294 voti
LA SCATOLA DEI SOGNI
di Guido Quarzo e Anna Vivarelli
Editoriale Scienza, 2021

Guido Quarzo e Anna Vivarelli hanno scelto di premiare due commenti al proprio libro.

Quello di Letizia Simoni (Tione) 

Questo libro racconta come i fratelli Lumiere abbiano inventato a Lione, in Francia, una straordinaria macchina: il cinematografo. Era l’anno 1895. Essi avevano capito da subito quanto fosse importante la loro scoperta, ma pensavano soprattutto ai guadagni, al lato economico della loro invenzione. Forse non avevano compreso completamente che il cinematografo avrebbe influenzato gli anni futuri, offrendo momenti di svago e di evasione dai problemi quotidiani e magari modificando il modo di vivere delle persone. I fratelli Lumiere tra il 1895 e il 1905 realizzarono più di 1400 film che sono andati in gran parte perduti. Erano film molto brevi, sufficienti però per far conoscere al mondo la loro grandissima scoperta. Anch’io ho appreso queste notizie dalla lettura del libro e le ho apprezzate molto. Cari autori, avete però anche inventato e narrato una storia che a me è sembrata bellissima. Alcuni capitoli li ho letti tutto di un fiato. Ho sofferto, mi sono divertita assieme ai due protagonisti, Nina e Marcel. Li ho ammirati per la grande forza con cui hanno cercato di realizzare i loro sogni. Mi è piaciuto molto il lieto fine della loro storia. Mi sono soffermata a riflettere su una frase scritta nelle ultime righe del capitolo 18: “…si deve pensare al futuro non come alla ripetizione di gesti sempre uguali, bensì come a una strada tutta da inventare”. Come vedo il mio futuro? Penso a una strada che a volte attraversa nuvole rosa, ma a tratti affronta pendii molto ripidi. In quest’ ultimo caso, come dice il libro, cercherò d’inventare un percorso che mi permetta di realizzare i miei progetti e i miei sogni.

E quello di Emma Fraizinger (Levico)

Questo libro inizia con una scena relativa alla parte finale della storia, in un giorno di primavera del 1895. Questo incipit fa sorgere nel lettore solo domande in quanto non ci sono abbastanza elementi per capire cosa stia succedendo. Subito dopo il lettore si ritrova catapultato al vero inizio della storia, che riparte quindi con un ordine cronologico. La trama in se è abbastanza semplice. Il libro racconta di due giovani, Nina e Marcel, che appartengono a due classi sociali opposte. Lei è figlia di un ricco borghese, lui fa l’aiuto giardiniere dai fratelli Lumière, che man mano lo coinvolgono nelle proiezioni dei loro film. I ragazzi si conoscono proprio durante una delle proiezioni e iniziano a provare una simpatia reciproca e a vedersi di nascosto. Quando Marcel rischia di venire accusato ingiustamente di alcuni furti nelle case dei borghesi, proprio perché visto nei dintorni della casa di Nina durante uno dei loro incontri segreti, i due decidono di scappare. Durante la loro fuga incontrano un uomo che consiglia loro di andare a Torino dicendogli che lì vive suo cugino, l’ebanista Pierre Dessé. Proprio presso quest’ultimo Marcel inizia a lavorare. Un incontro fortuito con un uomo che trasporta un apparecchio cinematografico è l’inizio di un sodalizio che sarà la fortuna di Marcel: da qui parte l’avventura del piccolo cinematografo Lumière dove Marcel si occupa di proiettare le pellicole. Ed è proprio in questo punto della storia che il lettore si ricollega alla scena iniziale dello sparo. Si scopre che nella pellicola proiettata il giorno dello sparo erano stati ripresi due loschi individui: il ladro e il mandante dei furti per i quali i due protagonisti erano scappati. Dopo una serie di spaventi e di colpi di scena, con un colpo di astuzia, Marcel riesce a salvare la pellicola e a mandarla alla polizia, incastrando così i veri colpevoli. Il libro ha un ulteriore lieto fine in quanto, oltre allo scagionamento di Marcel, la famiglia di Nina accetta l’unione dei due ragazzi che decidono finalmente di sposarsi. Nel complesso questo romanzo mi è piaciuto perché si legge facilmente, è abbastanza avvincente e stimolante. Di sicuro la seconda parte è più movimentata e quindi avventurosa. 

Le bibliotecarie e i bibliotecari hanno scelto di premiare la stroncatura di Gaia Telch (Lavis)

A me il libro non è piaciuto perché ho fatto molta confusione con i tanti nomi della storia. Ho un consiglio: se farete altre storie vi consiglio di mettere meno nomi così si fa meno confusione e poi meno parole sconosciute così si riesce a comprendere il libro senza dover chiedere ogni 5 minuti il significato della parola che non si conosce (che dopo un po’ diventa anche disconcentrante).

PREMI SPECIALI

PREMIO CRISTINA CONT

Noi bibliotecarie e bibliotecari abbiamo scelto in ricordo della nostra collega Cristina Cont, che tanto amava Sceglilibro, due commenti scritti per Prima che sia notte.

Quello di Matilde Covi (Borgo d’Anaunia – Fondo):

Alcune volte, i libri, non vengono scritti con le mani, ma con il cuore, proprio come questo; perché quella fessura di luce, anche piccola, ce l’abbiamo sicuramente lì.

E quello di Teresa Ferrandi (Baselga di Pinè)

Ciao Silvia, il tuo libro mi è piaciuto tantissimo perché racconta la storia di due fratelli. In particolare due poesie mi sono rimaste nel cuore, una si trova nel capitolo L come lingua: mi ha ricordato una sensazione che provo spesso quando non trovo le parole giuste, ma sento la voglia di esprimerle i quaderni prendo un foglio e scrivo parole a caso. La seconda che mi è piaciuta si trova nel capitolo D come dente. Quando l’ho letto ho pensato a mio cugino che ha sei anni e soffre di autismo. Lui non sa ancora parlare e a settembre andrà alla scuola elementare e spero tanto che per lui possa scendere dal cielo un bravo maestro aggrappato a un ombrello!

MENZIONE SPECIALE

Infine, abbiamo deciso di premiare un commento di Davide Dorigoni (Civezzano) che ci ha particolarmente emozionato, ancora per il libro Prima che sia notte:

Io non riesco a leggere con serenità e soprattutto capendo quello che leggo; quindi, la mia mamma legge per me. Devo dire che non la ho mai vista piangere così tanto. Il libro mi è piaciuto perché Carlo nonostante le sue tantissime difficoltà è un bambino amato da tutti e ciò che conta al mondo più di ogni cosa è amarsi. Grazie

COMPLIMENTI A TUTTE E A TUTTI!